Il bacio che aspettavo (estratto)

Il bacio che aspettavo (piccolo estratto, per mostrarvi a cosa sto lavorando)
 
Una volta ho visto un film in cui il protagonista viene lasciato dalla fidanzata e per ritrovare se stesso si trasferisce dalla nonna. Per tutto il film, il ragazzo, non fa altro che desiderare un bacio dalla persona giusta, quasi fosse una rivalsa sull’amore perso. Che cosa si prova a desiderare fortemente una cosa? Quale emozioni si sprigionano nel momento in cui la ottieni? In quanti siamo, su questo pianeta, a desiderare soltanto di essere amati?
Smisi di farmi queste domande due giorni dopo quell’incontro.
Avevamo appuntamento nel pomeriggio e tu eri in anticipo, io in ritardo. Qualche settimana dopo avremmo scoperto che sarebbe diventata una costante.
Ricordo che quando sono arrivata stavi guardando il vuoto, forse pensavi alla tua giornata, alle tue cose o forse stavi semplicemente fissando il nulla. Penso comunque di essermi fissata sul fatto che stessi pensando a me, forse perché lo volevo tanto.
- Cosa hai fatto ieri? – mi hai chiesto.
- Niente di particolare. Tu?
Ti sei lanciata subito in un dettagliato riassunto della tua giornata precedente, ma io sapevo già tutto perché mi avevi già aggiornata per messaggio. Non te l’ho fatto notare, sarei rimasta ad ascoltarti per ore anche a costo di sentirti ripetere sempre e solo tre parole, come un disco rotto. Era la tua voce a farmi sognare. E poi c’era il modo che avevi di raccontare le cose, sembrava che cercassi di ricordarti ogni singola emozione per potermela riportare e rendere il tuo racconto davvero completo. Io mi limitavo a sorridere e a ripetere che invece a me non era successo nulla di particolare. Era sempre così: tu raccontavi e io stavo zitta perché soltanto averti accanto mi rendeva complicato organizzare i pensieri.
Avevo paura a interromperti perché non volevo che perdessi il filo, ma puntualmente dicevo qualcosa di comico o facevo qualcosa di stupido. Come quando, camminando una accanto all’altra, sono inciampata nel nulla e non avevo ancora finito che già mi inciampavo di nuovo. Quando ho alzato lo sguardo ridevi, con la mano davanti alla bocca e mi guardavi. Non immagini nemmeno quanto quello sguardo smuova i miei pensieri e la mia staticità, ancora adesso.
Stavi ancora ridendo quando mi hai chiesto se potevamo sederci per un po’ su una panchina. Ho accettato perché ti vedevo irrequieta e non capivo dove avessi sbagliato. Era da un po’ che ti guardavi intorno come se avessi paura di essere pedinata da qualcuno.
Allora ho parlato.
- La tua precedente storia, invece?
Sei rimasta qualche minuto con lo sguardo basso, a rigirarti una ciocca di capelli tra le dita e avrei tanto voluto essere io a farlo, ma ovviamente non avevo abbastanza coraggio per dirti questo. Ero combattuta tra la voglia di donarti dolcezza e la paura di farmi male.
- È stata una storia intensa, ma a volte le cose finiscono e basta. Ti lasciano solo dolore e rabbia, ma poi passa il tempo e sparisce tutto; restano i ricordi, quelli più belli.
Ho aspettato che aggiungessi qualcosa, riflettendo sulle tue parole e cercando di applicarle alla mia storia. Tu, però, non hai detto più niente e mi hai stretta forte.
Ricordo chiaramente di aver visto i tuoi occhi chiudersi e le braccia protendersi verso di me e poi ho sentito che mi stringevi. Io avevo gli occhi sbarrati, combattuta tra la felicità, la paura e il ricordo del passato che mi turbinava davanti. Era troppo presto? Le parole che avrei voluto pronunciare mi sono morte in gola lasciandomi come strozzata dalla paura e dall’ansia.
Più sbarravo gli occhi e più ti sentivo stringermi e più stringevi più il nodo in gola si scioglieva aprendomi il sorriso. Quanto era che non sorridevo così? Mesi o anni?  
Ho ricambiato l’abbraccio. Sono riuscita a sollevare le braccia e a stringerti forte baciandoti la spalla e ho capito di non essere l’unica ad avere paura: hai ricominciato a respirare soltanto nel momento in cui hai sentito le mie mani posarsi sul tuo corpo: eravamo due anime con la stessa paura.
Volersi, desiderarsi entrambe e avere le stesse paure; a volte l’essere umano si complica la vita quando sarebbe così facile, così immediato, ricambiare i sentimenti senza paranoie. Ma due cuori feriti difficilmente guariscono, a volte le crepe sono troppe per lasciare posto alla fiducia.
Penso più volte a quel giorno e ogni tanto vado a sedermi su quella panchina per ricordare tutto fino all’ultimo dettaglio; ma per quanto mi sforzi ancora non mi è chiaro come sia successo. Un minuto prima eravamo strette l’una all’altra e sembrava che più stringessimo più comunicassimo le nostre paure; il minuto dopo le nostre labbra erano così vicine che baciarsi è stata una progressione naturale di noi. Ci volevamo e ci siamo prese.
In quel momento non esisteva niente e nessuno tranne noi e quella morsa al petto che si scioglieva alla velocità della luce inondandomi di emozioni. Si può sorridere mentre si bacia? Credo di sì perché noi lo stavamo facendo e non riuscivo a smettere di guardarti. Avere voglia di stringerti e di farti sentire protetta e capire nello stesso momento che anche io avevo bisogno di sentirmi così. Mi hai donato tutto in un solo istante senza tempo e non ti sei ripresa niente, non mi hai lasciata vuota, non mi hai ferita. Eravamo due cuori che si parlavano con le emozioni e non sai da quanto ti aspettavo.
Mi hai sorriso imbarazzata ed eri diversa: sorridevi con gli occhi, oltre che con le labbra.
Guardarti in ogni momento è diventato una costante. Non era abitudine, non c’era routine, era desiderio di posare il mio sguardo su di te in qualsiasi momento per vedere le tue emozioni di nascosto. Probabilmente volevo cercare di sorprenderti per quella che non sei, avere la prova che mi stessi prendendo in giro perché tutti mentono, tutti hanno maschere. Ma tu ricambiavi lo sguardo, i tuoi occhi erano sottili, il tuo sorriso grande. Inondavi il mondo di colore: eccolo, il bacio che aspettavo.
- E adesso? – ti ho chiesto.
- Adesso cosa? – non perdevi il sorriso.
- Cosa è successo?
- Secondo te? – e mi hai baciata di nuovo.
Le mani strette al mio volto e le tue labbra sulle mie, poi ho sentito la tua voce:
- Adesso sarà come conoscersi di nuovo.
Questa volta ho sorriso io:
- Vedrai che sarà come conoscersi da una vita.
 
Work in progress 📝

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